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COSTELLAZIONI - Ofiuco

La costellazione di Ofiuco (chiamata anche Serpentario) è una delle più vaste costellazioni del nostro cielo. E’ l’unica costellazione ad essere attraversata dall’eclittica, nella sua parte meridionale, a non aver dato il nome ad un segno zodiacale. Ofiuco, grazie alla sua dimensione (copre un’area di circa 950 gradi quadrati) è visibile da buona parte della Terra; fanno eccezione solo le aree polari. La costellazione è visibile da maggio ad ottobre; il periodo migliore è però quello che va da fine maggio a fine giugno, quando la troviamo in opposizione al Sole. Ofiuco confina, partendo da est in senso orario, con le seguenti costellazioni: Ercole, Testa del Serpente, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Coda del Serpente e Aquila. Keplero osservò il 10 ottobre 1604 l’esplosione di una supernova nei confini di questo asterismo. Dopo aver battezzato l’astro Stella di Keplero, pubblicò le sue considerazioni nel libro De stella nova in pede Serpentarii. Questo evento fu osservato anche da Galileo che cercò di utilizzarlo come prova per demolire il dogma aristotelico sull’immutabilità del cielo. Non furono osservate altre esplosioni di supernove fino al 1987.

Ofiuco rappresenta un uomo avvolto da un enorme serpente (raffigurato nella costellazione vicina). L’uomo tiene la testa del serpente nella mano sinistra e la coda nella mano destra. La mitologia lo identifica in Asclepio, il dio della medicina, conosciuto anche con il nome romano Esculapio (il cui culto fu introdotto a Roma nel 291 a.C. a seguito della peste). Asclepio era figlio di Apollo e di Coronide. La leggenda narra che Coronide tradì Apollo con un mortale, Ischys, mentre era già incinta del figlio di Apollo. Un corvo, uccello dal bel manto bianco, raccontò al dio la vicenda ma, invece della ricompensa sperata, fu maledetto dal dio che lo fece diventare nero. In un impeto di gelosia Apollo colpì Coronide con una freccia. Strappò poi il bambino dal grembo della madre e lo affidò a Chirone, (rappresentato in cielo dalla costellazione del Centauro). Chirone allevò Asclepio come un figlio e gli insegnò le arti della guarigione e della caccia. Asclepio divenne talmente abile nella medicina che, oltre a salvare vite umane, imparò anche a resuscitare i morti. Ade, dio dell’Oltretomba, notò presto la diminuzione di anime morte e protestò con suo fratello Zeus che colpì Asclepio con la folgore, uccidendolo. Apollo, offeso per l’oltraggio, si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus.

Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale e lo pose fra le costellazione del cielo con il nome di Ofiuco. Altre leggende raccontano che fu Artemide ad uccidere Coronide, che decise di sposarsi con Ischys dopo essere stata abbandonata incinta da Apollo, per vendicare il fratello, a suo avviso disonorato; la cornacchia, a cui era stato affidato il compito di guardiano della ragazza, fu punita perché, anziché riferire l’accaduto ad Apollo, avrebbe dovuto allontanare Ischys da Coronide. Nell’antica Grecia Asclepio era un dio molto venerato: si pensava che bastasse dormire in un santuario a lui consacrato per guarire da ogni malattia. In ogni tempio c’era inoltre un serpente che proveniva dal santuario di Asclepio ad Epidauro, antica città stato situata nella baia di Metana nel Peloponneso orientale, in quanto si credeva fossero animali sacri simbolo del rinnovamento.

α Ophiuchi, nota come Ras Alhague, dall’arabo “testa dell’incantatore di serpenti”, è la stella più brillante della costellazione; la sua magnitudine di 2,10 la rende la cinquantacinquesima stella più luminosa della volta celeste. La sua distanza è di circa 46 anni luce. Essendo situata a soli 12° sopra l’equatore celeste, Ras Alhague è visibile da quasi tutte le aree della Terra. Ras Alhague è in realtà una stella doppia; la sua compagna, quasi invisibile, le orbita attorno in 8 anni e mezzo disegnando un'orbita molto eccentrica. β Ophiuchi è anche nota come Cebalrai, dall’arabo "cane pastore", Cheleb, Kelb Alrai, o semplicemente Alrai. E’ una stella arancione di magnitudine 2,80 distante 82 anni luce. η Ophiuchi, nota come Sabik, è una stella bianca di magnitudine 2,43 posta ad una distanza di 84 anni luce. ζ Ophiuchi, nota come Han, è una stella blu di magnitudine 2,54; si tratta di una supergigante con una magnitudine assoluta di -3,20, distante 458 anni luce. Questa stella è conosciuta anche come stella fuggitiva in quanto si muove alla velocità di 87.000 km/h; Han ha circa 4 milioni di anni, è a metà del corso della sua vita che terminerà con l’esplosione in supernova. δ Ophiuchi è chiamata Yed Prior ed è una gigante rossa di magnitudine 2,73 distante 170 anni luce. In questa costellazione possiamo trovare la Stella di Barnard, dal nome dell’astronomo americano che la studiò per primo nel 1916. Trovandosi ad una distanza di 5,9 anni luce, la Stella di Barnard è una delle stelle più vicine alla Terra (è la seconda più vicina al Sole); le sue dimensioni la rendono però invisibile senza l’utilizzo di un telescopio. L'età della stella è stimata in 12 miliardi di anni, molto più vecchia di quella del nostro Sole; è considerata una delle stelle più vecchie della Via Lattea. Questa piccola stellina rossa è famosa per essere l’astro col più grande moto proprio: viaggia ad una velocità di 90 Km/s. La costellazione contiene diverse stelle doppie, molte delle quali di facile risoluzione, e numerose stelle variabili, la cui osservazione è però subordinata all’utilizzo di almeno un binocolo.

Ofiuco è ricco di ammassi stellari, sia aperti che globulari. Tra gli ammassi aperti troviamo IC 4665 e NGC 6633, posti entrambi a nord, vicino al confine con le costellazioni di Ercole e dell’Aquila. IC 4665 è facilmente individuabile e, in una notte particolarmente serena, è sufficientemente visibile anche ad occhio nudo come una macchia nebbiosa molto debole. Un semplice binocolo da 8x40 o 10x50 permette di osservare le sue componenti azzurre disposte nella caratteristica forma a Y. Trovandosi a 16° a nord rispetto al piano galattico può essere osservato da tutte le aree popolate della Terra e la sua visibilità è quasi identica da entrambi gli emisferi: è un oggetto caratteristico del cielo estivo dell’emisfero boreale mentre nell’emisfero australe è ben visibile in inverno. NGC 6633 è difficilmente visibile anche nelle notti prive di Luna. E’ possibile individuarlo con un binocolo ma per l’osservazione è necessario un telescopio, anche se di piccole dimensioni.

Gli ammassi globulari presenti in quest’area di cielo sono molto numerosi, i più interessanti sono senza dubbio: M9, M10, M12, M14, M19, M62 e M107; sono presenti anche altri ammassi globulari ma sono meno brillanti e individuabili solo con strumenti piuttosto potenti. I più luminosi sono M10 e M12, entrambi individuabili con qualche difficoltà dovuta alla loro posizione particolarmente isolata e senza astri di riferimento. Entrambi scoperti da Charles Messier nel 1764, una volta individuati, grazie alla loro magnitudine di 6,6/6,7 sono osservabili con un binocolo sotto forma di una macchia grigiastra. Gli ammasso cominciano ad essere risolti in stelle con l’utilizzo di strumenti con un’apertura di 150mm di diametro. Un telescopio da 200mm permetterebbe di avere una visione ottimale.

Carmen Treglia

Data creazione : 30/01/2013 - 20:52
Ultima modifica : 30/01/2013 - 20:55
Categoria : COSTELLAZIONI
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