Questa costellazione è visibile nel nostro emisfero, in direzione nord, per buona parte dell’anno, in particolare tra settembre e gennaio; per individuarla si può prendere come riferimento il quadrato di Pegaso, posto leggermente più a est, che ci permetterà di notare un allineamento di quattro stelle che si allungano verso Perseo: Alpha, Delta, Beta e Gamma. La sua individuazione è ulteriormente facilitata dalla presenza della caratteristica costellazione di Cassiopea posta più a nord.
La sua dimensione è enorme, copre un area di 722 gradi quadrati, ma nella parte occidentale si trovano solo stelle deboli, al massimo di quarta magnitudine, difficilmente visibili se non in condizioni ottimali.
Le disgrazie della giovane Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre Cassiopea, moglie di Cefeo, re d’Etiopia, sostenne di essere più bella delle Nereidi, ninfe marine particolarmente seducenti. Queste, offese, decisero che la vanità di Cassiopea dovesse essere punita e tramite Anfitrite, ninfa sposa di Poseidone, chiesero vendetta al dio del mare.
Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (raffigurato nella costellazione della Balena) a distruggere le coste del regno del re Cefeo. Confuso e spaventato dall’orribile mostro marino, con i sudditi che pretendevano una sua reazione, Cefeo si rivolse all’Oracolo di Ammone per trovare una via d’uscita. Ammone, o Amon, era il “creatore di tutte le cose” ed era una delle principali divinità dell’antico Egitto.
La divinità gli rispose che per calmare l’ira del mostro avrebbe dovuto sacrificare sua figlia Andromeda. Andromeda fu quindi incatenata ad una roccia sulle coste del Mar Mediterraneo, a Giaffa, l’attuale Tel Aviv, e condannata ad essere divorata dal mostro. Fortunatamente Perseo, in sella al suo cavallo alato Pegaso, (che tornava sull’isola di Serifo con la testa di Medusa) di passaggio sopra il deserto libico, vide la bella fanciulla incatenata allo scoglio e ne restò colpito. Da eroe qual’era si lanciò contro il mostro e lo uccise con la sua spada.
Una volta salvata la ragazza la chiese in sposa.
Su l’Ocean scopria già il Cefeo lido,
Dove Cassiopea troppo hebbe orgoglio,
Quando più d’un lamento, e più d’un strido S’udì tutto empir l’aere di cordoglio.
Perseo rivolge gli occhi al flebil grido,
E vede star legata ad uno scoglio Una infelice vergine,
che piange Per lo timor, che la tormenta, et ange.
Publio Ovidio Nasone - Le Metamorfosi
Alpheratz o Sirrah o α Andromedae, è la stella più luminosa della costellazione e rappresenta la testa di Andromeda. E’ una stella di mag. 2 di color blu-bianco distante 97 anni luce dalla Terra. La stella è anche conosciuta con la sigla δ Pegasi in quanto un tempo faceva parte della costellazione di Pegaso. Insieme alle stelle α, β e λ Pegasi forma un asterismo chiamato Quadrato di Pegaso.
Mirach, β Andromedae, rappresenta il busto della fanciulla. Si trova a circa 200 anni luce di distanza e la luminosità varia da magnitudine 2,01 a 2,10. Almach o Sadachbia o γ Andromedae, si trova all'estremo sud della costellazione. È composta da un sistema triplo la cui stella più luminosa ha una mag. di 2. Le compagne sono stelle blu di mag. 5 e 6.
Sadiradra o δ Andromedae è una stella arancione di magnitudine 3,28, distante 101 anni luce. Anche Sadiradra ha due compagne separate rispettivamente di 31 e 38 secondi d'arco. La costellazione di Andromeda racchiude un gran numero di stelle doppie e multiple, molte delle quali risolvibili anche con semplici binocoli come μ Andromedae , π Andromedae, γ Andromedae e 59 Andromedae.
Sono note anche un gran numero di stelle variabili piuttosto luminose e quindi anche alla portata di piccoli strumenti. Spiccano R Andromedae che quando è al massimo della luminosità è visibile anche ad occhio nudo (in 409 giorni passa dalla quattordicesima magnitudine alla quinta), W Andromedae (che scende in 396 giorni dalla sesta grandezza alla quattordicesima) e KU Andromedae (le cui variazioni la portano in circa due anni dalla sesta alla decima magnitudine).
La grande e bellissima galassia a spirale M31, più conosciuta come Galassia di Andromeda, è l’oggetto più famoso e caratteristico della costellazione. M31, che è l’oggetto del profondo cielo più lontano visibile ad occhio nudo, è molto simile alla nostra Via Lattea , dista da noi due milioni di anni luce e contiene circa 300 miliardi di stelle. Sebbene sia visibile ad occhio nudo mostrandosi come una tenue macchiolina, questa galassia è molto difficile da osservare se non sotto cieli molto bui e lontani da fonti luminose.
La sua osservazione dà soddisfazioni già con un binocolo o un piccolo telescopio ma per poter cogliere i dettagli è necessario fotografarla. È circondata da due galassie satelliti visibili con un binocolo, M32 e M110.
Tra gli oggetti visibili nella costellazione troviamo l’ammasso stellare NGC 752. E’ un oggetto molto interessante in quanto è anch’esso visibile ad occhio nudo nelle serate più limpide. L’utilizzo di un semplice binocolo permette di risolvere l’ammasso mostrando decine di stelle di colore giallo-arancio.
Carmen