È proprio desso; l’arco, la clava, la pelle del leone, la persona, tutto d’Ercole…”
Luciano di Samosata - Dialoghi dei morti
Tra dicembre e giugno, alzando gli occhi al cielo, è possibile osservare la costellazione del Leone
brillare tra la Vergine ed il Cancro. Quando questa costellazione si fa vedere appena dopo il
tramonto è segno che sta arrivando la primavera.
Anticamente l’asterismo era molto esteso: la criniera del Leone comprendeva alcune delle stelle del
Cancro e della Lince mentre la coda era disegnata dalle stelle che ora fanno parte della costellazione
della Chioma di Berenice.
A questa costellazione è legata un’espressione molto famosa: il “Solleone”. Questo termine è nato
più di mille anni fa per indicare il periodo più caldo dell’anno, tra luglio e agosto, quando il Sole si
trovava proprio in questa costellazione.
Quando furono inventate le costellazioni quella del Leone era ritenuta estremamente importante
perché, segnata dal solstizio d’estate, simboleggiava la vittoria della luce sulle tenebre. Il Leone
mantenne questa posizione dal 4000 al 2000 avanti Cristo poi, a causa della precessione degli
equinozi, lasciò questa posizione prima al Cancro e poi ai Gemelli.
Il leone appare in molte leggende.
La storia più conosciuta è quella raccontata dalla mitologia greca dove la figura del leone è associata
a quella di un grande eroe: Eracle, più conosciuto con il nome romano di Ercole.
Il leone della nostra storia è nato nell'Argolide ( una prefettura della Grecia abolita il 1° gennaio 2011),
generato probabilmente da mamma Echidna o da sua figlia Chimera e da papà Tifone.
Nascosto in una grotta nella foresta che circondava Nemea, città a sud est di Corinto, l’animale
terrorizzava e divorava gli abitanti del luogo forte dell’invulnerabilità della sua pelle che non poteva
essere trafitta da nessuna arma. Nel giro di pochissimo tempo la città si trovò decimata.
Era, per cancellare la prova del tradimento di Zeus, chiese al leone di uccidere Eracle; i due si
incontrarono presto: uccidere la belva feroce fu la prima delle dodici fatiche che Euristeo impose ad
Eracle per espiare la sua colpa.
Una volta intrappolato il leone nella caverna Eracle affrontò l'animale e lo soffocò a mani nude. Poi
lo scuoiò, ne indossò la pelle e usò la sua testa come elmo.
La stella principale della costellazione è Regolo, o α Leonis, una luminosissima stella azzurra di prima grandezza posizionata ad appena 0,5° dall'eclittica. Data la sua posizione nella costellazione è conosciuta anche come Cor Leonis, "il cuore del Leone". Regolo presenta una magnitudine apparente di 1,36 ed è la ventunesima stella più brillante del cielo. E’ distante 77,5 anni luce dal Sistema Solare. Regolo è una stella doppia separata da più di 3’ dalla sua compagna arancione di ottava grandezza. Nonostante la sua luminosità la separazione delle stelle è già osservabile con un semplice binocolo. L’uso del telescopio permette di notare anche il contrasto di colore. Assieme ad Aldebaran, Antares e Fomalhaut forma il quartetto di stelle note in antichità come "le stelle regali".
Anche Algieba, o γ Leonis, è una stella doppia, parte di un sistema multiplo. In una notte limpida, a causa di un effetto ottico, è facile associarla, guardando ad occhio nudo, ad una stella biancastra di quarta magnitudine posta alcuni primi a sud della primaria. Solo con l’utilizzo di un telescopio è possibile osservare che la primaria è una stella doppia composta da due stelle arancioni molto vicine fra di loro, di seconda e terza grandezza.
Algieba, posizionata nella criniera del Leone, dista dalla Terra circa 126 anni luce. Denebola, o β Leonis, è la seconda stella più luminosa della costellazione e rappresenta la coda del Leone. E’
una stella bianca di magnitudine 2,14 ed è relativamente vicina, dista “solo” 36 anni luce. Denebola possiede una massa pari a più del doppio di quella del nostro Sole, un diametro pari ad una volta e mezza il diametro solare ed una luminosità 12 volte superiore. Denebola è una stella variabile Delta Scuti, la sua luminosità varia lievemente ogni paio d'ore. Denebola costituisce uno dei vertici dell'asterismo del Triangolo di Primavera.
Zosma, o δ Leonis, è una stella bianca di magnitudine 2,56, distante 58 anni luce. Il nome Zosma deriva dal greco “cintura” ed è riferito alla posizione della stella nella costellazione ossia sul fianco del Leone.
Ras Elased Australis, ε Leonis, è una stella gialla di magnitudine 2,97, distante 251 anni luce.
θ Leonis, o Coxa, è una stella bianca di magnitudine 3,33, distante 178 anni luce.
Nel Leone si trova una delle stelle più vicine alla Terra: Wolf 359, distante 7,7 anni luce. E’ una nana rossa di
magnitudine 13,66 difficilmente visibile anche con un telescopio (proprio quella Wolf 359 dove, negli episodi di Star Trek, si svolge la grande battaglia tra la Federazione Unita dei Pianeti e i Borg).
La costellazione presenta un gran numero di stelle doppie con larga separazione, moltissime delle quali facilmente risolvibili da piccoli telescopi e binocoli; al contrario le numerose stelle variabili, essendo piuttosto deboli o con variazioni di luminosità molto lievi, non sono osservabili da strumenti amatoriali. Tra queste è da menzionare R Leonis, che dall’undicesima magnitudine passa nel giro di nove mesi alla magnitudine 4,4, diventando osservabile anche ad occhio nudo.
La costellazione del Leone contiene numerose galassie, le più famose sono quelle catalogate da Messier. M65 e M66 formano un gruppo a sé stante assieme ad una terza galassia, NGC 3628. Questo terzetto di galassie, chiamato tripletto del Leone, dista circa 35 milioni di anni luce dalla Terra ed è facilmente individuabile anche con un piccolo telescopio.
M95 e M96 sono le più brillanti di un gruppo a cui appartengono altre galassie minori, fra le quali anche
M105.
Entro i confini del Leone sono noti diversi sistemi planetari; il più ricco è quello della stella HD 102272, di cui conosciamo due pianeti di tipo gioviano con una massa rispettivamente di sei e due masse gioviane.
Carmen Treglia