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PERSONAGGI - Clyde William Tombaugh

Negli ultimi numeri del giornalino abbiamo parlato della scoperta di Plutone e dell'origine del suo nome. Ora mi sembra giunto il momento di raccontarvi qualcosa sulla vita dell'artefice di questa scoperta: colui che, pur non essendo a quel tempo un astronomo ma un semplice assistente d'Osservatorio, arrivò a scoprire un pianeta e che, in seguito, per esigenze di guerra prima e di lavoro poi, si ritrovò a svolgere mansioni in campo missilistico. Vi parlerò della vita di Clyde William Tombaugh ripercorrendone i momenti principali. Nato il 4 febbraio 1906 dalle parti di Streator (Illinois), Clyde William è il figlio maggiore di una coppia di contadini che nel 1922 si trasferì in una fattoria vicina a Burdett nel Kansas, dove il ragazzo terminò gli studi conseguendo, nel 1925, il diploma presso la Burdett High School. Il 1906 è un anno importante anche per molte altre cose. Tra queste il disastroso terremoto di San Francisco che il 18 aprile raggiunse la magnitudine 8,3 nella scala Richter provocando la distruzione di 28.000 edifici e la morte di 1.000 persone. Per quello che attiene al nostro argomento è l'anno di uscita di un libro di Percival Lowell dal titolo “Mars and its Canals”, all'interno del quale Lowell mostrava una mappa della superficie di Marte da lui realizzata e sulla quale, convinto della presenza di vita sul pianeta rosso, credeva di aver visto una serie di canali artificiali: gli stessi canali che Virgilio Schiaparelli osservò con il suo rifrattore Merz in occasione delle opposizioni di Marte degli anni 1877 e 1892. Il giovane Tombaugh, che oltre a dedicarsi allo studio aiutava i genitori nei lavori della fattoria, era un appassionato di astronomia. Nel 1926 costruì il suo primo telescopio ma, insoddisfatto, realizzò l'anno successivo un newton da 23 cm con il quale osservò il cielo. Realizzati alcuni schizzi della superficie di Marte e Giove, all'età di 23 anni, decise di inviare i suoi lavori migliori all'Osservatorio Lowell con la speranza di essere assunto. Proprio quell'Osservatorio che il magnate americano Percival Lowell fece costruire a Flagstaff nel lontano 1894 e che da pochi anni aveva ripreso la caccia all'oggetto ritenuto responsabile delle anomalie orbitali dei pianeti Urano e Nettuno. Vesto Slipher, che aveva assunto la direzione dell'Osservatorio dopo la morte di Lowell, rimase così favorevolmente colpito dalla precisione e dall'ottima qualità dei lavori realizzati dal ragazzo che lo assunse. Com’è poi andata è già stato raccontato su un articolo precedente; fatto sta che in data 18 febbraio 1930, Tombaugh scoprì Plutone. E dunque proprio lui, l'ultimo arrivato, un giovane senza titoli né esperienza, aveva trovato quel pianeta che altri prima di lui avevano inutilmente cercato. Questa consapevolezza venne fuori già nell'intervista rilasciata ai giornalisti della Associated Press subito dopo la scoperta nella quale, con grande modestia e onestà, il giovane assistente affermò che: “il solo fatto di aver scoperto un pianeta non lo avrebbe messo certamente sullo stesso piano degli astronomi professionisti”. Ed è con la stessa grande modestia che in quello stesso anno, nonostante la notorietà raggiunta, Tombaugh passò le vacanze estive nella fattoria del Kansas guidando il trattore e aiutando i suoi genitori nella raccolta del frumento. La scoperta del pianeta venne però quasi subito considerata casuale e fortuita da tutto il mondo astronomico. Il pianeta, inoltre, si presentò fin da subito agli occhi degli osservatori con dimensioni modeste e dunque con una massa molto inferiore a quella ipotizzata: forse non era l'oggetto che si stava cercando. Il dubbio venne anche al direttore Slipher che spinse Tombaugh a continuare la ricerca di un nuovo corpo perturbatore: il decimo pianeta del Sistema Solare o il cosiddetto pianeta X. Nonostante il grosso impegno, Tombaugh non riuscì a scoprire alcun nuovo pianeta, ma il suo lavoro non risultò del tutto inutile. Quegli anni di ricerca sistematica permisero di scoprire molti altri oggetti nuovi: due comete, centinaia di asteroidi e stelle variabili, sei nuovi ammassi stellari e innumerevoli nuove galassie. Nel frattempo, nel 1932, grazie al lavoro di assistente presso l'Osservatorio e ad una borsa di studio, Tombaugh entrò come matricola all'Università del Kansas di Lawrence dove conobbe la sua futura moglie, tale Patricia Edson che sposò nel 1934 (all'età di 28 anni) e dalla quale avrà due figli: Annette nel 1940 e Alden nel 1945. La ricerca del decimo pianeta iniziata nel 1930 subito dopo la scoperta di Plutone, si concluse definitivamente nel 1943 quando Tombaugh, in seguito allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, dovette lasciare l'Osservatorio Lowell per insegnare navigazione in una scuola della Marina Militare. Nel 1945, a guerra finita, pensò di tornare a Flagstaff ma il direttore Slipher non lo riassunse. Il motivo ufficiale fu la mancanza di finanziamenti a disposizione, ma Tombaugh ritenne che la motivazione di Slipher aveva a che fare con Plutone e lo disse anche in un'intervista:
“era invidioso che l'avessi scoperto al posto suo”
 
 
Nel 1946 si trasferì a Las Cruces in New Mexico e nell'agosto di quell'anno, Tombaugh viene assunto presso la base missilistica di White Sands come supervisore alla strumentazione ottica. Qui svilupperà una serie di telescopi per la rilevazione dei dati scientifici sul volo dei nuovi missili. Sua è la progettazione di una super fotocamera, la IGOR (Intercept Groung Optical Recorder) che venne utilizzata per ben 30 anni prima di venire sostituita da uno strumento migliore. Nel 1953 sviluppò un programma di ricerca finalizzato a individuare l'eventuale presenza di piccoli satelliti naturali intorno alla Terra: potenziali pericoli nel lancio di razzi in partenza dal nostro pianeta. Questo problema era particolarmente sentito in vista dell’inizio dell'esplorazione spaziale. Nel 1955 lasciò la base di White Sands per passare alla NMSU - New Mexico State University dove venne trasferito il programma di ricerca sui satelliti naturali che stava svolgendo. Nel 1958 ricevette un incarico particolare: tentare di fotografare il primo satellite artificiale costruito dall'essere umano. Ricordiamo che questi sono gli anni caldi della “guerra” per la conquista dello spazio tra americani e sovietici: anni che vedono il lancio dello Sputnik 1 nel 1957, la risposta americana con Explorer 1 nel 1958, il primo uomo nello spazio nel 1961 con il russo Yuri Gagarin e la risposta americana con John Glenn nel 1962. Negli anni '60 e '70 Tombaugh fu professore di Astronomia alla NMS University, attività che lo terrà impegnato part-time fino al 1973 quando, a 67 anni, decise di andare in pensione. Nel 1980, per la ricorrenza del 50° anniversario della sua scoperta, Tombaugh pubblicò in collaborazione con Patrik Moore un libro autobiografico intitolato “Out of the Darkness, the Planet Pluto”. Il 17 gennaio 1997, alla veneranda età di 91 anni, Tombaugh morì nella sua casa di Las Cruces in New Mexico, consapevole del dibattito che già da alcuni anni si era sviluppato tra gli astronomi allo scopo di declassare Plutone, la “sua scoperta”, dalla categoria di pianeta. L’anno 2006 è stato un anno particolare che avrebbe avuto per Tombaugh un triplice significato. Il primo è legato al declassamento di Plutone, il secondo alla celebrazione dei 100 anni dalla sua nascita e il terzo alla partenza della missione New Horizons, che, lanciata il 19 gennaio, dovrebbe raggiungere Plutone nel luglio 2015. Approfittando proprio della concomitanza di questi ultimi due eventi è stata collocata a bordo della sonda una scatoletta contenente una parte delle ceneri dell'astronomo americano messa ha disposizione dalla famiglia. Sono i primi, e forse saranno anche gli unici, resti umani ad abbandonare il nostro Sistema Solare. Ad accompagnarle in questo suo lunghissimo viaggio c'è una dedica di Alan Stern, il responsabile della missione, che recita:

“Interned herein are remains of American Clyde W. Tombaugh, discoverer of Pluto and the solar system's “third zone”. Adelle and Muron's boy, Patricia's husband, Annette and Alden's father, astronomer, teacher, punster and friend: Clyde W. Tombaugh (1906-1997)”.

Questo delle ceneri non è un caso isolato. Quelle di Eugene Roddenberry, il creatore di Star Trek, sono in orbita attorno alla Terra già da alcuni anni, mentre quelle di Shoemaker, uno degli scopritori della omonima cometa, la Shoemaker-Levy, sono state fatte precipitare sulla Luna con la sonda Lunar Prospector che le trasportava. Una strana coincidenza vuole che sia Tombaugh che Shoemaker, oltre a lavorare entrambi a Flagstaff (il primo all'Osservatorio Lowell e il secondo nei dintorni del Meteor Crater), siano morti tutti i due nell'anno 1997. Il dibattito tra gli astronomi riguardante la classificazione di Plutone ebbe termine pochi mesi dopo la partenza della New Horizons. La XXVI Assemblea Generale della UAI tenutasi a Praga nell'agosto 2006, prese la decisione di declassificare Plutone dalla categoria di pianeta a quella di una nuova categoria di oggetti appositamente creata, quella dei “pianeti nani”. Questa decisione però, potrebbe anche non essere definitiva. La scoperta da parte del Telescopio Hubble di altri due satelliti naturali attorno a Plutone ma soprattutto le nuove scoperte che si spera arriveranno dalla sonda New Horizons, potrebbero aprire nuovi scenari ed a Plutone forse potrebbe essere, a sorpresa, restituita quella categoria di pianeta che secondo alcuni (tra cui il mio modesto parere) merita e che sicuramente Tombaugh sta aspettando.

Walter Pilotti


Data creazione : 13/02/2011 - 17:45
Ultima modifica : 13/02/2011 - 17:45
Categoria : PERSONAGGI
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